Hello.
Eccola. Pronto.
It’s me.
Ciao. Ancora?
Io non lo so. Sarà la nebbia. Sarà che siamo tutti più tristi: dobbiamo metterci il piumino nel letto, sentiamo freddo e ci accoccoliamo sul divano con la felpona e le calze di lana, ma così è troppo.
Qualche giorno fa è uscito il singolo di Adele. (Lo dico anche se dubito qualcuno ne sia rimasto all’oscuro, ormai sento la sua voce anche quando apro il frigorifero). La furbona aveva mandato una pubblicità di trenta secondi durante X Factor UK e l’universo era impazzito. L’universo tranne noi.
It’s me.
Eh. Dimmi.
I was wondering if after all these years you’d like to meet.
Guarda, Adelina, il discorso è questo. After all these years un par di balle, visto che le tue canzoni non hanno mai smesso di essere passate ovunque, radio tv Uomini e donne X Factor case libri auto viaggi fogli di giornale, e hanno finito per trapanarci le orecchie anche se all’inizio addirittura ci piaciucchiavano.
Il punto, quindi, è che probabilmente non sentivamo la tua mancanza. Eravamo a posto così. Eppure sei arrivata, con la tua linea spessa di eye-liner e le tue ciglia finte, a inondarci le giornate di tristezza.
Forse non te lo dice nessuno, ma Hello è davvero una canzone triste. È triste l’inizio, è triste il testo, è triste il giro di accordi (tre in croce, tra l’altro). È triste il video – non parliamo poi del video: sei minuti con te vestita da yeti che con i tuoi artigli di gel stringi fra le mani un cellulare a conchiglia. Non un iPhone, no, un cellulare a conchiglia.. O è un telefono usa e getta come nei telefilm americani oppure ci stai perculando e l’hai girato nel 2004. Perché anche la canzone, dai, è del 2004, puzza di già sentita.
Il tutto poi è condito con olio, sale e un effetto seppia che fa vecchio anche solo a pensarci, ed è servito con un contorno di tante belle espressioni contrite da telenovela brasiliana.



Ok, ok, hai ragione tu. I’m sorry for everything that I’ve done. Se dopo così pochi giorni hai tutte queste visualizzazioni, hai ragione tu. È che uffa, speravamo in un singolo diverso, non questa lagna. Hai una voce così bella e piena che è davvero un peccato che la tua torre di controllo sia gestita così. L’isola del canto non so quanto potrà reggere ancora.
Beh, senti, io ora vado. Stammi bene, ci vediamo presto. Sì, l’ho scritto che fra poco esce il tuo album, ci vedremo lì. Oppure tranquilla, di sicuro ti vedrò quando farai Inside Out 2. Ciao.