Ogni sei mesi circa imparo o capisco qualcosa. Non è detto che sia qualcosa di nuovo o di particolarmente intelligente, ma in ogni caso continua a succedere.
– Custodisco nella mia testa almeno un centinaio di cose già sceneggiate. Cose che non succederanno mai, ma che io ho sognato e immaginato per filo e per segno, battuta per battuta. Credo di aver bisogno di aiuto.
– Ringraziando il cielo, le elezioni amministrative si fanno ogni cinque anni. Ormai ho paura di aprire il frigo e di trovarmi un volantino, un banchetto o un hashtag anche lì.
– Fare acquisti online potrebbe essere considerato una droga. Stai cazzeggiando su Facebook e improvvisamente ti ricordi che potresti aver bisogno di un paio di sandali. Tre secondi dopo hai dato l’ok a Paypal e, non si sa come, 60€ andati. Puff. Necessitiamo di un servizio di Metadone, un qualcosa che ci consenta di fare click per finta, di autorizzare delle transazioni che poi non andranno a buon fine. Inventatelo, vi prego.
– Se nel punto precedente per PayPal hai letto PEIPOL, basta, chiudi tutto, ciao, Miss Italia per te finisce.
– Il calore manca anche quando non è inverno.
– I bambini nei primi mesi di vita imparano delle cose meravigliose. Quanto sarebbe bello conservare il loro stupore, e quel sorriso che arriva subito dopo.
– Periodicamente, passo ore a cercare immagini di biglietti o scritte sui muri sgrammaticate.
Secondo me in quel “mi sto innamondo di te” c’è del potenziale.